Il solarpunk è un movimento di narrativa fantastica, arte, moda e attivismo che cerca di rispondere e incarnare la domanda “come sarebbe una società sostenibile e come ci arriviamo?”
L’estetica solarpunk unisce il pratico al bello, il ben progettato al verde e rigoglioso, il luminoso e colorato al semplice e solido.
Il solarpunk può essere utopico, semplicemente ottimista, o preoccupato per le lotte per creare un mondo migliore, ma non è mai distopico.
Mentre il nostro mondo è sempre più afflitto da calamità, quel che ci serve sono soluzioni, non solo avvertimenti. Soluzioni per prosperare senza combustibili fossili, per gestire equamente la carenza reale e condividere nell’abbondanza, invece di alimentare una falsa carenza, per essere più gentili tra di noi e con il pianeta che condividiamo.
Il solarpunk è allo stesso tempo una visione del futuro, una provocazione pensante, una maniera di vivere e un insieme di proposte realistiche per raggiungere quel futuro.
1. Siamo solarpunk perché l’ottimismo ci è stato tolto e stiamo cercando di recuperarlo.
2. Siamo solarpunk perché le uniche altre opzioni sono la negazione o la disperazione.
3. Alla base, il solarpunk è una visione di un futuro che incarna il meglio di ciò che l’umanità può raggiungere: un mondo post-scarsità, post-gerarchia, post-capitalismo in cui l’umanità vede se stessa come parte della natura e l’energia pulita sostituisce i combustibili fossili.
4. Il «punk» in solarpunk riguarda la ribellione, la controcultura, il post-capitalismo, il decolonialismo e l’entusiasmo. Ha a che fare con l’andare in una direzione diversa rispetto al mainstream, che sta andando sempre più in una direzione spaventosa.
5. Il solarpunk è tanto un movimento quanto un genere: non si tratta solo di storie, ma anche di come materializzarle.
6. Il solarpunk comprende una moltitudine di tattiche: non esiste un solo modo giusto per fare solarpunk. Invece, diverse comunità di tutto il mondo ne adottano il nome, le idee o entrambi e costruiscono nicchie di rivoluzione autosufficiente.
7. Il solarpunk fornisce una nuova, preziosa prospettiva, un paradigma e un vocabolario attraverso cui descrivere un possibile futuro. Piuttosto che abbracciare il retrofuturismo, il solarpunk guarda completamente al futuro. Non un futuro alternativo, ma un futuro possibile.
8. Il nostro futurismo non è nichilista come quello del cyberpunk ed evita le tendenze potenzialmente quasi reazionarie dello steampunk: ha a che fare con l’ingegno, la generatività, l’indipendenza e la comunità.
9. Il solarpunk sottolinea la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale.
10. Il solarpunk ha a che fare con la ricerca di maniere per rendere la vita meravigliosa in questo momento e anche per le generazioni che ci seguiranno.
11. Il nostro futuro deve comportare il riutilizzo e la trasformazione di ciò che già abbiamo. Immagina che le «città intelligenti» vengano spazzate via a favore della cittadinanza intelligente.
12. Il solarpunk riconosce l’influenza storica che la politica e la fantascienza hanno avuto l’una sull’altra.
13. Il solarpunk riconosce la fantascienza non solo come semplice intrattenimento, ma anche come una forma di attivismo.
14. Il solarpunk vuole opporsi agli scenari di una terra morente, di una differenza insormontabile tra ricchi e poveri e di una società controllata dalle corporazioni. Non tra centinaia di anni, ma adesso.
15. Il solarpunk riguarda la cultura maker dei giovani, le soluzioni locali, le reti energetiche locali, i modi di creare sistemi di funzionamento autonomi. Ha a che vedere con l’amore per il mondo.
16. La cultura solarpunk comprende tutte le culture, le religioni, le abilità, i sessi, i generi e le identità sessuali.
17. Il solarpunk è l’idea di un’umanità che raggiunge un’evoluzione sociale che abbraccia non solo la semplice tolleranza, ma una più completa compassione e accettazione.
18. L’estetica visiva del solarpunk è aperta e in evoluzione. In questo momento è un mix di:
– Era dalla navigazione a vela e del mito della frontiera ottocentesco (ma con più biciclette)
– Riutilizzo creativo delle infrastrutture esistenti (a volte post-apocalittico, a volte contemporaneo-bizzarro)
– Tecnologia appropriata
– Stile Liberty
– Hayao Miyazaki
– Innovazioni in stile «jugaad» dai paesi non occidentali
– Back-end high-tech con risultati semplici ed eleganti
19. Gli ambienti costruiti del solarpunk sono ispirati ai principi del Neourbanesimo o del Neopedonalismo e della sostenibilità ambientale.
20. Il solarpunk concepisce un ambiente costruito adattato in modo creativo per, tra le altre cose, sfruttare il guadagno solare utilizzando diverse tecnologie. L’obiettivo è promuovere l’autosufficienza e il vivere entro limiti naturali.
21. Nel solarpunk ci siamo fermati appena in tempo per frenare la lenta distruzione del nostro pianeta. Abbiamo imparato a usare la scienza con saggezza per migliorare le nostre condizioni di vita come parte del nostro pianeta. Non siamo più capi supremi. Siamo assistenti. Siamo giardinieri.
22. Il solarpunk:
– È vario
– Ha spazio per la coesistenza di spiritualità e scienza
– È bello
– Può succedere. Ora